Batterie al litio. Il recupero integrale è la nuova frontiera

06 ott 2022

L’elettrico con batterie “green” è il business del futuro. Non ci sono dubbi almeno stando ai dati del Global electric vehicle outlook 2022 dell’Agenzia internazionale dell’energia che ha visto le vendite di auto elettriche, sia Bev, elettriche pure, sia Phev, veicoli ibridi plug-in, raggiungere quest’anno i 6,6 milioni di unità, dopo aver battuto i record dell’anno scorso. La tendenza è in aumento anche in Europa dove si registra un più 65 per cento, con 2,3 milioni di auto vendute con le grandi case automobilistiche che si stanno organizzando. Eppure l’Italia continua a stare un passo indietro rispetto al resto d’Europa: lo scorso agosto, secondo Motus-E, la quota di mercato delle auto alla spina si ferma al 6,93 per cento, con vendite totali, da gennaio, che arrivano a sole 75.534 unità. Tanti sono i temi con cui il settore dell’e-mobility si trova a fare i conti: uno tra tutti, il ruolo cruciale delle batterie. Un settore che, tra nuove tecnologie e sistemi produttivi, second life e riciclo, si evolve per essere sempre più sostenibile. A parlarne è Filippo Girardi, presidente e Ad della veronese Midac Batteries Spa (l’azienda nata per volontà di Santo Mastrotto), che da gennaio guida la Federazione Anie, l’associazione di Confindustria delle imprese elettroniche ed elettrotecniche. «Fin dalla nostra nascita, siamo sempre stati una realtà virtuosa, perché in questo settore tutte le batterie vengono recuperate da appositi consorzi. Noi stessi siamo tra i fondatori della divisione Ecopower del Consorzio nazionale Ecoped, un sistema di qualificazione e controllo della filiera nato per ritirare le batterie al piombo esauste e produrre piombo riciclato da consegnare ai soci che producono batterie nuove con i rifiuti. Poi, con l’evoluzione del mercato e delle tecnologie, nel 2015 abbiamo affiancato alla produzione delle batterie al piombo una nuova divisione per realizzare batterie agli ioni di litio. Una tecnologia che rappresenta il futuro e che prevediamo che nel medio termine sostituirà progressivamente parte del mercato delle batterie al piombo». Un’azienda, dunque, che si inserisce in un business “circolare” con la ricerca continua di nuove soluzioni in questa direzione. Il litio, necessario sia per le batterie auto che per gli smartphone, è un materiale raro i cui prezzi hanno cominciato a volare: entro il 2050 si prevede una domanda 60 volte superiore al consumo attuale. Ma come si può rendere sostenibile la produzione di batterie? «Le batterie al litio possono essere recuperate - spiega Girardi - ma ad oggi gli impianti di smaltimento riescono a recuperare fino a un massimo del 30 per cento del loro contenuto. Per trovare un modo per riciclare tutto quel materiale sprecato, la nostra azienda ha ideato un progetto che è stato selezionato dalla Commissione Europea tra gli “Importanti progetti di comune interesse europeo sulle batterie di nuova generazione”, ottenendo il via libera per lo sviluppo di tre progetti innovativi relativi alla produzione, al riutilizzo e alla gestione sostenibile del fine vita delle batterie al litio». Un riciclo a trecentosessanta gradi: «L’obiettivo è quello di produrre le nostre batterie al litio autonomamente grazie al riutilizzo delle materie prime estratte da quelle esauste, in linea con la nostra filosofia green. Il primo dei tre progetti riguarda il processo di selezione e recupero delle batterie a fine vita, che consente di inviare quelle non riutilizzabili ad un impianto di riciclo e di utilizzare quelle ancora funzionanti in applicazioni less demanding. Il secondo progetto riguarda invece lo sviluppo di un nuovo impianto di produzione delle celle basato sulla tecnologia di terza e quarta generazione: tecnologie che consentono ricariche più rapide, autonomia e sicurezza maggiori. Infine, il terzo progetto è relativo allo sviluppo dell’elettronica di gestione delle batterie, che, grazie all’intelligenza artificiale, permetterà di allungarne la vita». E tutto questo è proprio dietro l’angolo. «Entro il 2028 sarà operativo il primo impianto di produzione batterie al litio integrato in Italia, per un investimento complessivo di 131 milioni di euro. Saremo i primi in Europa a poter produrre le nostre celle in un sistema integrato di circular economy». Un tema caldo anche per il settore delle batterie è la mancanza di nuovi profili professionali. «Il settore delle batterie ha davanti interessanti potenzialità di sviluppo nel prossimo futuro, ma richiede uno sforzo continuo di aggiornamento delle professionalità. Per questo abbiamo sempre più bisogno di ingegneri, ricercatori e diplomati preparati a gestire la complessità di questi prodotti e dei loro processi di produzione. Per continuare ad essere competitivi in Europa e nel mondo - conclude il presidente di Midac Batteries - dobbiamo continuare ad investire in tecnologia ma anche e soprattutto nelle professionalità dei nostri collaboratori».

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