Zaia: «La ricreazione è finita. Ma il Veneto c'è»

L'intervento del Governatore 25 mag 2022
Zaia in collegamento intervistato dal direttore Massimo Mamoli (foto Marchiori) Zaia in collegamento intervistato dal direttore Massimo Mamoli (foto Marchiori)

Tra gli ospiti del pomeriggio a Porta Palio anche il presidente regionale Luca Zaia, con il governatore collegato da remoto e intervistato dal direttore de L'Arena Massimo Mamoli sui temi della sostenibilità e sulle prospettive future della nostra Regione.

 

È notizia di questi giorni che la commissione europea ha approvato il REPower EU, una sorta di Pnrr 2 dell'energia. Le Regioni che ruolo avranno in questa sfida che riguarda anche l'autonomia energetica?

Una bella notizia, evidentemente non chiedevo cose insensate quando dicevo che bisognava rinegoziare il Pnrr. Alla rimodulazione si è scelto questo Pnrr 2 e ben venga perchè l'autonomia energetica è una delle sfide fondamentali: le due grandi sfide alla luce anche del conflitto in Ucraina sono l'autonomia energetica e quella alimentare. Sull'autonomia energetica credo non ci sia molto da aggiungere, lo capiamo dall'aumento esponenziale del prezzo del metano e dal fatto che la Russia ci fornisce ben il 38 per cento del gas, lo vediamo perchè siamo in un Paese nel quale è finita la ricreazione e dove è bene iniziare a fare sul serio sul fronte energetico, è bene che questo Paese si doti di fonti energetiche alternative, non parlando ma investendo in fonti rinnovabili. E tutti quelli che le invocano devono accettare di vedere una centralina che sfrutterà il salto d'acqua, di vedere qualche pala eolica in qualche valle per sfruttare la forza del vento piuttosto che vedere i pannelli fotovoltaici per la produzione di energia solare, tutti noi vogliamo le rinnovabili ma poi bisogna metterle a terra.

 

Cosa vuole dire che la ricreazione è finita? In occasione della presentazione di Venezia capitale della sostenibilità lei ha detto che siamo arrivati ad un Big Bang della storia e che il Veneto vuole giocarlo da protagonista. In che modo?

Riguardo al Pnrr abbiamo una disponibilità a livello nazionale di 230 miliardi di euro, di cui sappiamo che il 40 per cento è destinato al sud non possiamo accettare che ci sia il continuo pensiero dei cittadini che l'Italia non sappia spendere i fondi a disposizione. Il Veneto è virtuoso perchè ha sempre saputo utilizzare e investire tutti i fondi che gli sono stati dedicati, ma il Veneto dice anche che c'è uno strumento che si chiama overbooking. Dice che stabilite le quote di ognuno, se qualcuno non riesce a spenderle vanno in un salvadanaio a cui gli altri possono accedere. Per non avere il rischio che qualche comunità non riesca a mettere a terra gli interventi del Pnrr perchè magari non ha progettualità, si dia vita ad un overbooking nazionale come accade per altri fondi. E questo non vuole dire portare via i soldi agli altri cittadini.

 

Sulla questione impianti fotovoltaici e del consumo del suolo da un lato emerge la criticità della normativa vigente, dall'altro la contrapposizione ideologica tra lo sviluppo delle energie rinnovabili e il consumo del suolo, come risolvere questo paradosso?

È un conflitto che esiste, con una difficoltà a far collimare la produzione di energia con lo spreco di terreno agricolo: noi stiamo predisponendo una legge che ormai è stata ultra digerita, è in ritardo perchè abbiamo volutamente atteso i decreti nazionali, che prevede che l'agricoltura debba occuparsi di agricoltura e non che il terreno agricolo venga sfruttato per campi fotovoltaici.

 

Al Vinitaly ha parlato di ecosostenibilità del vino, di passi in avanti ne sono stati fatti molti...

Dal 2010 sono stati fatti tanti investimenti, è cambiato anche l'approccio culturale alla sostenibilità, fino a qualche anno fa era un aspetto prettamente commerciale, oggi l'idea imperante nelle aziende è quella della sostenibilità, il poter vantarsi di produrre rispettando l'ambiente, c'è tanta strada da fare ma i risultati si vedono, pensiamo solo che i giovani che entrano in agricoltura nel 99 per cento dei puntano sul biologico. Riguardo alle prossime Olimpiadi Milano-Cortina in cui anche Verona gioca un ruolo da protagonista, lei ha dichiarato che saranno le prime nel segno della sostenibilità...L'idea che ci ha sempre accompagnato era di fare al minimo opere olimpiche, di infrastrutture nuove vere e proprie non se ne faranno da un punto di vista sportivo.

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