L’innalzamento dei mari, temperature che saliranno di almeno due gradi e mezzo entro il 2050. Verona, allora, sarà come Agrigento. Londra come il Cairo per quanto riguarda il clima. E allora? Come saranno le città e come sarà Verona nell’ottica di una città metropolitana? Se n’è parlato nella tavola rotonda «Emergenza clima. Cosa succede in città?» con Elena Mazzola, ingegnere e ricercatore all’università di Padova, Andrès Holguìn, architetto e responsabile master allo Iuav, Renato Canteri, ad di Novatek e Ivan Russo, professore di economia e gestione delle imprese all'università di Verona. Un viaggio intorno al mondo con uno sguardo rivolto a Bogotà, la città più trafficata al mondo.
Le strade condivise
«La difficoltà maggiore è quella di dare una quantità alla sostenibilità. Ci sono però certificazioni che ci aiutano, come quella sul singolo edificio, ma anche a livello di quartiere e di città», ha detto Mazzola. «Le città competitive del domani saranno quelle che progetteranno a favore dell’uomo, non dell’auto», spiega l’architetto Holguìn portando l’esempio di Bogotà con le strade «condivise» e a orari alternati per macchine e bici. «Siamo la capitale della logistica, però non abbiamo un progetto di gestione di mobilità nella città. Un territorio è attrattivo se la qualità della vita è all’altezza delle aspettative», le parole di Russo. «L’intenzione di essere sostenibilità non serve a molto, bisogna avere anche dei comportamenti in questo senso», conclude. Un monito, invece l’ha lanciato Canteri: «Servono comportamenti a lungo termine, progetti costosi che però danno beneficio per un periodo molto più lungo».
Città metropolitana
Nella seconda tavola rotonda Matteo Limoni, presidente dell’ordine degli ingegneri di Verona, Alberto Vignolo, direttore di Architetti Verona, Stefano Mercati, ad Cubi srl, Barbara Biondani consigliera Agsm Aim e Riccardo Farabegoli di Verde Positivo srl. «La proposta di Verona città metropolitana è nata da Confindustria e noi siamo d’accordo», ha evidenziato Limoni. «Crediamo molto sulla mobilità elettrica perchè avrà grande evoluzione», ha sottolineato Biondani. Fondamentale poi per Vignolo il fattore tempo. «Il mondo delle costruzioni ha tempi lunghi. Altro aspetto problematico è quello delle autorizzazioni. Ci confrontiamo con processi troppo lunghi che ricadono sui progetti». Per Farabegoli poi è fondamentale la continua ricerca dei migliori materiali, dai microcappotti di ultima generazione alle soluzioni naturali antipiccioni.