La commissione Ambiente del Parlamento europeo chiede al settore della moda più attenzione alla sostenibilità e al rispetto dei diritti umani, e dichiara guerra alla cosiddetta «fast fashion», la combinazione di «alti volumi di capi di qualità inferiore a bassi livelli di prezzo». Nelle nuove raccomandazioni Ue «per una produzione circolare e sostenibile dei tessuti», approvate dalla commissione Ambiente con 68 voti a favore e nessun contrario, gli eurodeputati chiedono che i prodotti tessili venduti nell'Ue siano essere più durevoli, più facili da riutilizzare, riparare e riciclare. Il testo chiede inoltre l'inclusione di un divieto esplicito di distruzione di prodotti di abbigliamento e calzature invenduti, regole più chiare per porre fine alle pratiche di greenwashing delle grandi marche, e un'iniziativa maggiore della Commissione nella lotta al rilascio microplastiche e microfibre nell'ambiente. La relazione prevede che la produzione dei tessuti rispetti i diritti umani, l'ambiente e il benessere degli animali lungo tutta la catena di realizzazione e approvvigionamento. Gli eurodeputati chiedono infine alla Commissione e agli Stati di garantire che i processi di produzione diventino meno dispendiosi in termini di energia e acqua.
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