L’acqua e l’energia, lo spreco alimentare, il ciclo dei rifiuti e il riuso di risorse troppo preziose per essere sprecate. E ancora gli scenari economici e il nuovo capitalismo. Tanti gli argomenti sotto i riflettori del nuovo appuntamento di Agenda Verona, il progetto virtuoso del gruppo Athesis sul fronte della sostenibilità, che dopo le prime due edizioni per il 2023 modifica il format, aprendosi ancora di più ai cittadini con una attenzione particolare verso i giovani.
E sono stati proprio i ragazzi delle scuole superiori i veri protagonisti dell’appuntamento andato in scena a Veronafiere, una delle tre giornate dedicate alla promozione della sostenibilità ambientale e sociale che avranno luogo anche a Vicenza e Brescia. La novità di quest’anno è stata quella dei workshop tematici dedicati agli studenti, in cui i partecipanti si sono confrontati con i temi del riuso e riciclo e della mobilità sostenibile, accompagnati da educatori ed esperti. Ragazzi messi alla prova anche dalle domande di Agenda Verona - rigorosamente scansionate con il QR Code - immaginandosi anche «sindaci» alle prese con decisioni per ridurre l’inquinamento atmosferico, risparmio energetico, auto elettriche e pozzi d’acqua da preservare.
Verso il futuro
Anche il pensiero dell’assessore all’ambiente, alla mobilità e alla transizione energetica del Comune di Verona Tommaso Ferrari va in direzione dei giovani. «Tutto dipende da noi, dai giovani in particolar modo. La scienza ci dice che siamo in un contesto di crisi climatica. Dobbiamo ridurre le emissioni, bisogna passare da una cultura in cui si usa solo l'auto ad altri mezzi, gli obiettivi sono sempre quelli di implementare il trasporto pubblico, percorsi ciclabili sicuri e validi alternative alle auto private. E per quanto riguarda l’energia non dobbiamo perdere un minuto e installare pannelli solari per slegarci da variazioni di prezzi che hanno inciso molto sul portafoglio delle famiglie veronesi», confermando poi la volontà di un n grande piano di riqualificazione energetica degli edifici pubblici, visto che il Comune spende milioni di euro per i consumi di gas e elettricità, «con prospettive a medio e lungo termine e senza la bacchetta magica».
Un ciclo virtuoso
Passando poi ad un focus sull’importanza di riuso e riciclo con AmiaVr, Acque Veronesi e Bottari srl. «Dobbiamo correre verso obiettivi stringenti per il riciclo di materiali e imballaggi, e per la riduzione del materiale da conferire in discarica, per il 2035 dobbiamo avere una percentuale del 65 per cento», la conferma della consigliera di AmiaVr Martina Redivo, «nel 2022 la percentuale di differenziata a Verona è stata intorno al 53 per cento, il nostro target ora è arrivare al 76. Quanto si sceglie di disfarsi di un bene sicuramente si produce un rifiuto, l’importante è dare una seconda chance, la riduzione dei rifiuti deve partire a monte». Annarita Mutta è invece responsabile impianti di depurazione e sollevamento fognario di Acque Veronesi. «Nella depurazione ci sentivamo già molto avanti - dice -, ma da un po' di tempo stiamo pensando che dobbiamo vedere se siamo davvero sostenibili o se possiamo migliorare. Un impianto di depurazione deve consumare tante quanto produce. Come si recupera l’energia? Con i rifiuti, i fanghi di depurazione hanno ottimo potenziale energetico. Da un depuratore si può recuperare davvero tutto, anche sabbia, cellulosa, bioplastiche e acqua ovviamente, acqua che in periodi di siccità diventa fondamentale». L’azienda di Davide Bottari è concessionaria del Conou, Consorzio nazionale per la gestione, la raccolta e il trattamento degli oli minerali usati, ben 360mila tonnellate ogni anno in Italia, tanto è l’olio che serve nelle industrie. Viene gestito e raccolto da Conou, pretrattato e rigenerato. «La filiera dell’olio usato ha benefici sotto il punto di vista ecologico ed economico, si risparmia petrolio se si riutilizza l'olio usato. Una filiera che fa risparmiare il 42 per cento di CO2 e dà lavoro a 1250 persone in Italia».
Tra rating e nuovo capitalismo
Il pomeriggio si è aperto con un intervento del direttore de L’Arena, Massimo Mamoli. Poi la parola è passata al direttore di Telearena, Mario Puliero che ha coordinato l’incontro. Ha aperto il confronto Alessandro Lai, professore ordinario di economia aziendale all’Università di Verona. Il tema del «nuovo capitalismo e la nuova rendicontazione: il bilancio di sostenibilità». Il docente, dopo un breve accenno sulla storia del ruolo del commercialista, ha spiegato il nuovo compito del professionista in questo senso: «Nel nuovo capitalismo non si può rendicontare come si faceva prima, richiede attori preparati e se non saranno i commercialisti saranno sicuramente degli altri. Da qui non si va più indietro». Un passaggio epocale, quindi, che richiede attenzioni prima valutate in maniera più marginale come biodiversità, ambiente e economia circolare. E quindi la sostenibilità.
La prima tavola rotonda del pomeriggio, oltre a Lai, ha coinvolto Marcello Romano, commercialista e comanaging partner dello studio Pirola Pennuto Zei e Nadia Cento, referente Esg Italia di Unicredit. Dialogo che si è concentrato sulla valutazione del rating di sostenibilità ed effetti sul merito creditizio.
Dopo l’intervento di Nicola Voltolin, direttore di Zeep, che ha parlato di «sharing, la comunicazione digitale a servizio della sostenibilità», la parola è passata a Tristano Scarpetta di A22 Autobrennero: «Movimentiamo 12mila treni all’anno, questo è un atto di sostenibilità e responsabilità. É solo un tassello all’approccio alla sostenibilità e non è marketing. Non si può pensare di fare il servizio che facciamo senza guardare all’ambiente».