La transizione ecologica e la rivoluzione verde sono entrate a piè pari nelle case degli italiani. A giocare un ruolo fondamentale sono state la sensibilità crescente verso le questioni ambientali e le spinte legislative in atto a diversi livelli istituzionali che, di conseguenza, hanno reso il credito al consumo sempre più green, raggiungendo il 7 per cento del mercato, con otto banche su dieci che offrono soluzioni dedicate con agevolazioni per i consumatori: da piani di ammortamento flessibili a tassi di interesse più bassi fino a zero spese di istruttoria. A guardare i dati emersi dalla ricerca “Consumer ESG Credit”, realizzata da Crif in collaborazione con Sda Bocconi School of Management e Assofin, non ci sono dubbi. Oggi si sta assistendo ad una crescita continua, dal 4 per cento nel 2019 al 7 per cento del 2020, del peso del credito destinato a finanziare l’acquisto di beni a basso impatto ambientale o che ne sostituiscono altri generando incrementi di efficienza nel consumo di risorse. Con questo studio è stato possibile, per la prima volta in Italia, approfondire con riferimento ai finanziamenti retail, il grado di sensibilità verso le tematiche Esg, ovvero quelle che fanno riferimento ai driver di Environmental, Social, Governance, di un campione di banche generaliste e operatori specializzati nel credito al consumo, multi-franchise e captive, rappresentativi del mercato italiano.
Domanda e offerta L’obiettivo della ricerca è stato quello di capire come l’attuale trasformazione verde stia impattando sulla domanda e l’offerta di credito al consumo. E se dall’indagine quantitativa emerge che la percentuale di finanziamenti per spese green ha registrato una crescita di tre punti percentuali in un biennio, non considerando le carte di credito, si è anche evidenziato un importante incremento dell’incidenza del green lending, cosiddetto prestito verde, e un uguale andamento delle prospettive. Proprio guardando ai prestiti “green” le società di credito offrono soluzioni per investire nella mobilità sostenibile, in impianti a energia rinnovabile, isolamenti termici e altri interventi finalizzati a ridurre l’impatto ambientale delle abitazioni. Con riguardo alla mobilità sostenibile gli operatori intervistati sono stati testimoni di un costante aumento delle richieste di prestiti per l’acquisto di autovetture ibride/elettriche o a due ruote elettriche negli ultimi anni: un quarto dei flussi finanziati nel 2020 per veicoli nuovi si riferisce ad acquisti di tipologie ibride ed elettriche con la percentuale in crescita nel 2021. La metà delle banche e delle società finanziarie, che propongono prestiti per supportare acquisti green, include incentivi nella propria offerta per le richieste destinate all’acquisto di auto e moto a basso impatto ambientale. In particolare, il 29 per cento propone un piano di ammortamento flessibile o un tasso di interesse più basso, mentre il 21 per cento dei soggetti interpellati offre, ad esempio, l’azzeramento delle spese di istruttoria pratica per indirizzare la clientela verso scelte green o altre tipologie di agevolazione simili come finanziamenti con durata più lunga, anche del 40 per cento, per le quattro ruote elettriche. E chi al momento non ha ancora inserito agevolazioni nel proprio portafoglio ha tutta l’intenzione di farlo nel prossimo triennio. Anche per quanto riguarda i prestiti richiesti per l’acquisto di beni per la casa scattano finanziamenti agevolati per ben il 64 per cento delle società con prodotti finanziari pensati per spese e investimenti in linea con l’efficientamento energetico delle abitazioni e l’energia rinnovabile. Il tutto per rispondere al consumatore che ricorre al prestito per l’installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, la realizzazione di opere di isolamento termico dell'involucro dell'abitazione e di sostituzione degli impianti di climatizzazione, l’acquisto di elettrodomestici e illuminazione di classe A+ (o superiore) e la sostituzione dei serramenti.
L’acquisto di beni green Tra le agevolazioni proposte da circa due terzi delle banche e società finanziarie intervistate, la ricerca Crif–Sda Bocconi-Assofin rileva che il 60 per cento dei soggetti offre un tasso di interesse più basso per i prestiti finalizzati all’acquisto di beni green per la casa rispetto a quelli tradizionali, mentre il 20 per cento propone un piano di ammortamento flessibile. Per questa fetta di prestiti tutte le società coinvolte nella ricerca confermano un aumento delle richieste negli ultimi due, tre anni. Venendo ai prestiti personali, invece, il 44 per cento degli istituti finanziari interpellati dichiara che il credito concesso è stato utilizzato per spese e investimenti in prodotti green quali autovetture ibride o elettriche e impianti per l’efficientamento energetico delle abitazioni e quasi la metà ha confermato di offrire agevolazioni proponendo, nel 50 per cento dei casi un tasso di interesse più basso e, nel 25 per cento, minori commissioni rispetto al prestito tradizionale. Si sta, dunque, consolidando una finanza disegnata seguendo le linee dettate dalle tematiche Esg improntate alla sostenibilità che portano gli operatori a creare offerte che spingano consumatori e imprese verso scelte più ecosostenibili con un conseguente impatto sociale positivo.
Consumo energetico Un fenomeno che trova riscontro nei dati raccolti proprio dalla ricerca Crif-Sda Bocconi-Assofin che fa emergere che già oggi l’81 per cento delle società intervistate propone soluzioni di credito green ai propri clienti, ovvero finanziamenti dedicati all’acquisto di beni e servizi che contribuiscono principalmente a ridurre il proprio consumo energetico o l’utilizzo di energia da fonti fossili. Per capire la portata della rivoluzione verde e il fatto che ha investito anche il mondo della finanza basti guardare a pochi anni fa quando i prodotti green occupavano una parte minoritaria del portafoglio delle offerte di credito ai consumatori, mentre oggi per il 43% delle banche e società finanziarie gli investimenti green rappresentano una priorità addirittura maggiore dei prodotti tradizionali. Solo il 5 per cento dei soggetti riconosce un’importanza inferiore rispetto alle altre strategie aziendali. E quest’attenzione nelle strategie di business è destinata a crescere nei prossimi due, tre anni per il 57% delle aziende di credito intervistate. Le stesse società, alla domanda di quali siano i driver che le portano, o che le porterebbero, a una maggiore attenzione verso il credito green, hanno indicato per il 29% l’opportunità di miglioramento della propria reputazione e immagine aziendale, per il 15% un’aumentata customer loyalty e per il 14% l’allineamento alle norme vigenti.