di Karl Zilliken

Lavoro e diritti. Solo da questo la vera crescita

AGENDA 2030: OBIETTIVO 8 26 lug 2021
Il connubio tra lavoro dignitoso e crescita economica è alla base dell'obiettivo posto dall'Onu Il connubio tra lavoro dignitoso e crescita economica è alla base dell'obiettivo posto dall'Onu

L'ottavo obiettivo inserito nell'Agenda 2030 delle Nazioni unite è tanto lungo da scrivere quanto difficile da raggiungere. Non che lo sradicamento della fame o l'abbattimento della povertà che sono stati giudicati i primi due target da raggiungere siano un gioco da ragazzi, anzi. In questo caso, però, l'Onu punta a incidere sulla crescita economica e sul mercato del lavoro, due macro-aree in cui è forse ancora più complicato intervenire concretamente per la politica economica globale che può sì fare qualcosa e arrivare lontano ma non riesce a sostituirsi all'iniziativa privata.

Crescita sostenibile In ogni caso, in quest'ottavo capitolo l'obiettivo è quello di "Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti". Per riuscirci, si sono anche moltiplicati i micro-traguardi da raggiungere. Come per gli altri temi dell'Agenda, ottenendo ogni "achievement" si riesce a raggiungere il traguardo complessivo. Solo che, anche in questo frangente, ogni piccolo passo per l'Agenda diventerebbe un enorme passo per l'umanità.

I paesi in via di sviluppo Il primo passo è di «sostenere la crescita economica pro capite in conformità alle condizioni nazionali, e in particolare una crescita annua almeno del 7 per cento del prodotto interno lordo nei paesi in via di sviluppo». Dire che è complicato è forse riduttivo. Poi si passa a «Raggiungere standard più alti di produttività economica attraverso la diversificazione, il progresso tecnologico e l'innovazione, anche con particolare attenzione all'alto valore aggiunto e ai settori ad elevata intensità di lavoro» e a «promuovere politiche orientate allo sviluppo, che supportino le attività produttive, la creazione di posti di lavoro dignitosi, l'imprenditoria, la creatività e l'innovazione, e che incoraggino la formalizzazione e la crescita delle piccole-medie imprese, anche attraverso l'accesso a servizi finanziari».

L'efficienza globale Per aggiungere un coefficiente di difficoltà a un'impresa già titanica, il quarto sotto-obiettivo è «migliorare progressivamente, entro il 2030, l'efficienza globale nel consumo e nella produzione di risorse e tentare di scollegare la crescita economica dalla degradazione ambientale, conformemente al Quadro decennale di programmi relativi alla produzione e al consumo sostenibile, con i paesi più sviluppati in prima linea». Poi, nel giro di 8 anni e mezzo il goal da segnare sarà quello di «garantire un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per donne e uomini, compresi i giovani e le persone con disabilità, e un'equa remunerazione per lavori di equo valore» ma anche intervenire sui "neet" per «ridurre la quota di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di studio o formazione».

Le nuove schiavitù Imprescindibile la lotta alle nuove schiavitù: «Prendere provvedimenti immediati ed effettivi per sradicare il lavoro forzato - si legge nel settimo sotto-obiettivo - Porre fine alla schiavitù moderna e alla tratta di esseri umani e garantire la proibizione ed eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile, compreso il reclutamento e l'impiego dei bambini soldato, nonché porre fine entro il 2025 al lavoro minorile in ogni sua forma». Per concludere il novero dei sotto-obiettivi che guardano al generale e non puntano al particolare, Onu inserisce anche l'obbligo di «proteggere il diritto al lavoro e promuovere un ambiente lavorativo sano e sicuro per tutti i lavoratori, inclusi gli immigrati, in particolare le donne, e i precari».

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