Dai cosmetici green fino ai prodotti alimentari innovativi la new economy del vino dà lavoro a un milione e trecentomila persone grazie anche allo sviluppo delle attività connesse e di servizio, con un impatto importante sull'economia del sistema Paese. È quanto emerge da una analisi Coldiretti diffusa Vinitaly Special Edition di Verona, dove è stata allestita la prima esposizione sui nuovi esempi di business che conciliano la necessità delle imprese agricole di diversificare le attività e di ottimizzare la gestione delle risorse verso la transizione ecologica con le nuove tendenza di consumo e la voglia di naturalezza post pandemia. Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di un grappolo d'uva alimenta opportunità di lavoro in ben venti settori. L'esercito del vino - sottolinea una nota di Coldiretti - spazia, infatti, dai viticoltori agli addetti nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più diversi: dall'industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall'enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall'editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi). Una new economy di cui sono un esempio le birre di vino - rileva la Coldiretti - come quella fatta in Lombardia con il Moscato di Scanzo (una delle più piccole Docg d'Italia), a partire da mosto d'uva dopo appassimento, o con il moscato giallo, mentre in Sicilia nasce addirittura usando lo zibibbo. La star dei vini italiani all'estero, il Prosecco, rientra invece nell'affinamento di un pregiato formaggio nel Veneto dove si produce anche una squisita caramella all'Amarone. Ma si arricchisce sempre più anche la linea di prodotti del wine beauty, secondo l'analisi di Coldiretti Donne Impresa. Si va dagli esclusivi profumi ricavati dai vigneti di Soave in Veneto al Piemonte dove si producono crema viso e docciaschiuma partendo dalla Freisa d'Asti. Vino, foglie di vite e parte dei semi dell'uva, i vinaccioli, ricchi di polifenoli, sono usati anche in Umbria per la creazione di una linea di bellezza, così come in Emilia Romagna si trasformano le uve in balsamo labbra anti age, burro corpo e dopobarba.
Svolta green, dai profumi alle caramelle
